ECLISSI DI LUNA

si verifica quando la Terra si interpone tra il Sole e la Luna che così viene oscurata. Si verifica quando si attuano contemporaneamente due condizioni: la Luna si trova nella fase di plenilunio e in prossimità della linea dei nodi. Le eclissi di Luna possono essere totali (se la Luna è immersa completamente nel cono d'ombra della Terra) o parziali (se la Luna è immersa parzialmente nel cono d'ombra della Terra) e sono osservabili la notte in tutti i luoghi della Terra per i quali è visibile la Luna.

ECLISSI DI SOLE

si verifica quando la Luna si interpone tra Sole e Terra oscurando per il breve tempo il disco solare. Perché si verifichi un eclissi di sole occorre che la Luna sia nella fase di novilunio e si trovi sulla linea dei nodi. Le eclissi di Sole possono essere totali (quando il Sole è nel cono d'ombra della Luna), parziali (quando il sole è nel cono di penombra della Luna). Le eclissi totali di Sole sono visibili solo entro una faccia limitata della superficie terrestre perché il cono d'ombra della Luna ha un'estensione limitata, mentre il disco solare ha grandi dimensioni. Quando il Sole è nel cono d'ombra della Luna, ma questa viene a trovarsi alla massima distanza dalla Terra (apogeo) non si verificano eclissi totali, ma eclissi anulari durante le quali diventano visibili la parte esterna della fotosfera, la cromosfera, e la corna solari.

ORIGINE DELLA LUNA

ipotesi della cattura, attrazione gravitazionale della Terra su un corpo indipendente in movimento nel Sistema Solare. Risulta però difficile alla luce di questa teoria spiegare come la Luna abbia ridotto la sua velocità avvicinandosi alla Terra abbastanza per essere catturata senza disintegrarsi e per inserirsi in un'orbita stabile. I fautori di questa teoria ritengono che le maree provocate dall'attrazione terrestre sulla Luna abbiano creato un attrito ed esercitato un'azione frenante. Sempre l'effetto delle maree avrebbe consentito alla Luna di inserirsi in un'orbita stabile sincronizzando lentamente i due moti lunari. Inoltre, avvicinandosi oltre il limite consentito gli strati superficiali della Luna si sarebbero disintegrati, ricadendo poi sulla sua superficie sotto forma di meteoriti. La teoria non spiega però come corpi formatesi in regioni distanti abbiano composizione chimica relativamente simile. Ipotesi della fissione, separazione di una massa dalla Terra in formazione (ancora allo stato fuso) per effetto del moto di rotazione terrestre. Questa hp spiegherebbe la densità della Luna, che è simile a quella dei materiali + superficiali della Terra e la composizione delle rocce lunari, povere di ferro e di elementi pesanti. Non è però + considerata plausibile, infatti il periodo di rotazione avrebbe dovuto essere di poco + di 2,5 ore, un valore molto + elevato rispetto al periodo di rotazione calcolato per la Terra in quel periodo. La teoria è stata successivamente modificata, ma era cmq ancora in contrasto con numerosi dati fisici. Ipotesi dell'accrezione, aggregazione di frammenti solidi con modalità analoghe a quelle che hanno portato alla formazione della Terra e dei pianeti. Ipotesi catastrofica, la Luna si sarebbe formata a partire da materiale espulso dalla Terra in seguito a una grande collisione. Questa teoria spiega molto bene il momento angolare del sistema Terra/Luna e la bassa densità della Luna. Inoltre è supportata dalla fatto che la composizione isotopica dell'ossigeno terrestre e di quello lunare sono identiche, infatti visto che ogni pianeta ha una sua classica composizione isotopica, questo significa che la Terra e la Luna devono avere avuto origine da uno stesso oggetto planetario.

MAREE

sono variazioni periodiche del livello delle acque oceaniche, causate dall'azione combinata della attrazione gravitazionale esercitata da Luna e Sole e della forza centrifuga, provocata dal moto di rivoluzione del sistema Terra-Luna intorno al baricentro comune. Quando il Sole, Luna e Terra si trovano allineati si hanno le massime maree (maree sizigiali), mentre quando si trovano ad angolo retto si hanno le minime maree (maree di quadratura).

STRUTTURA DELLE ROCCE MAGMATICHE.

Se un magma già sospinto verso la superficie si arresta in profondità rimane coperto da altre rocce. Questa copertura impedisce una rapida diminuzione della temperatura e una altrettanto rapido sviluppo dei componenti volatili presenti e fa sì che la solidificazione della massa magmatica sia estremamente lenta. In queste condizioni si formano nella massa fusa un gran numero di cristalli di grandi dimensioni. Tutti i componenti sono visibili in forma di granuli, le cui dimensioni sono pressoché uguali, con colorazione e forma definite. Una struttura di questo tipo è detta olocristallina ed è tipica delle rocce intrusive. Poiché non tutti i minerali si formano contemporaneamente, solo i primi possono raggiungere il loro abito cristallino tipico (c. idiomorfi) gli altri occupano gli spazi rimasti dando origine a granuli la cui forma dipende dallo spazio disponibile (c. allotriomorfi).

Se un magma fuoriesce sotto forma di lava libera tumultuosamente i componenti volatili che i disperdono nell'atmosfera, la sua temperatura diminuisce bruscamente mentre la pressione cade all'improvviso ai valori di quella atmosferica. In queste condizioni il raffreddamento è sempre veloce e quindi tale da impedire il raggiungimento da parte dei minerali di una forma altamente ordinata. Sono soggette a questo processo le rocce effusive che quindi avranno una struttura vetrosa, disordinata, o orfica che è tipica di rocce che sono costituite da cristalli + grossi (fenocristalli) immersi in una pasta di fondo mocrocristallina o vetrosa. I fenocristalli si formano lentamente quando il magma è ancora localizzato in profondità o durante la risalita, e restano immersi nella massa del magma, che solidifica rapidamente quando fuoriesce.

Le rocce ipoabissali presentano una struttura apolitica, finemente granulare con cristalli tutti delle stesse dimensioni ma molto piccoli, oppure una struttura pegmatica, con cristalli di dimensioni notevoli e talvolta minerali rare e preziosi. Le pegmatiti si formano quando il magma che si intrude nei filoni è molto ricco di gas, che ne favoriscono la fluidità e facilitano l'accrescimento dei cristalli.

PROCESSI DI DIFFERENZAZIONE CHIMICA DEL MAGMA

L'ordine di cristallizzazione dei minerali delle rocce magmatiche è rappresentato dalla serie di Bowen. In un magma a composizione basica in via di raffreddamento hanno luogo 2 serie di reazioni: 1 discontinua, in cui si separano menerali con composizione e struttura nettamente diverse, e 1 serie continua in cui i plagioclasi modificano solo la loro composizione, passando gradualmente dalla forma ricca di calcio alla forma ricca di sodio. Nello stadio finale, a basse temperature, dal fuso si formano i minerali sialici: k-feldspato, muscovite e quarzo. Ongi minerale quindi si forma in un determinato intervallo di temperatura e, rimanendo a contatto con il fuso residuo, al diminuire della temperatura si trasforma nel minerale successivo.

PROCESSO SEDIMENTARIO

la prima tappa del processo è la degradazione meteorica delle rocce affioranti. I processi di degradazione meteorica delle rocce possono essere fisici (disgregazione) o chimici (disfacimento). Attraverso l'alterazione le rocce vengono frantumate e si producono frammenti con la stessa composizione della roccia madre e di dimensioni variabili. Attraverso l'alterazione chimica i minerali meno stabili vengono trasformanti in nuove specie mineralogiche + stabili nell'ambiente in cui la roccia affiora, che in seguito possono essere portati in soluzione o trasportati. I materiali prodotti dalla degradazione e dall'erosione danno origine a una coltre di detriti che ricopre la roccia inalterata. I detriti in parte restano sul luogo di formazione (depositi residuali) in parte vengono rimossi e inizia la fase del trasporto a opera della gravità, del vento, delle acque, dei ghiacciai e degli organismi. La sedimentazione corrisponde alla fase di accumulo dei materiali erosi (s. fisica) o abbandonati da organismi o alla precipitazione dei sali minerali che l'acqua trasporta in soluzione (s. chimica). La fase terminale è la diagenesi, cioè l'insieme dei processi chimici e fisici che trasformano i sedimenti incoerenti in una roccia. I sedimenti depositati vengono nel tempo sepolti da nuovi strati di materiali e lentamente vengono compattati: a causa del peso dei nuovi sedimenti che si depositano su di essi, i granuli si fanno molto + vicini gli uni agli altri, l'acqua circolate negli interstizi viene espulsa e si riduce notevolmente la porosità. Anche alcune sostanze mineralogiche possono precipitare negli spazi tra i granuli riducendo la porosità e svolgendo un'azione cementante. Nel corso della diagenesi i minerali possono talvolta reagire tra loro, infatti il seppellimento comporta una variazione della temperatura e della pressione che può facilitare una trasformazione chimica dei sedimenti.

CLASSIFICAZIONE

Rocce clastiche o detritiche, formate dall'accumulo di detriti provenienti da rocce preesistenti che hanno subito un'alterazione. (2r<2mm,rudite,ghiaia,conglomerato; 2-1/16,arenite,sabbia,arenaria; 1/16-1/256 pelite,fango(silt,argilla se >1/256),pelite(silite,argillite se?)); rocce di origine chimica, formate da composti che derivano dalla precipitazione di sostanze presenti in soluzione. (evaporati,precipitazione di sali x effetto dell'evaporazione intensa dell'acqua del mare, calcari inorganici possono formarsi nei mari x precipitazione in acque sovrassature attraverso variazioni di 1 complesso equilibrio chimico, rocce residuali, si formano x accumulo nel luogo stesso di formazione di minerali che derivano dall'alterazione chimica di rocce a opera di acqua e aria.

PROCESSO METAMORFICO