IL BUIO DELLA NOTTE, UN ALBERO SPOGLIO.

By Sharky

Era sera, stavo uscendo dalla metropolitana in Zara, sentivo la voce di mio fratello che mi parlava, ma non distinguevo le sue parole. La mia mente era inebriata, un tumulto di emozioni si confondevano nella mia anima e come lungo un fiume in piena ero trasportata verso un mondo infinito e sublime. Il fresco della notte entrava nel mio naso e l'oscurità velava i miei occhi. Il mondo nel suo frastuono continuava la sua corsa contro il tempo, ma io no, ero in un'altra dimensione persa in un sogno senza tempo. Potevo vedere la vita scorrere, sentire i pensieri delle persone che mi erano accanto senza sapere quale fosse il mio posto. Mentre la scala mobile mi portava sempre più su, il cielo scuro si apriva davanti ai miei occhi nascondendo i suoi tesori, le sue luci preziose. La città cede volentieri i doni celesti per dei validi lampioni, guadagnando sicurezza al prezzo della magica eternità. In un sorriso, che sembrava più un ghigno e una carezza, un albero spoglio.

Si è aperto davanti a me uno spettacolo inumano: un semplice albero, che vedevo tutti i giorni, oggi mi stava raccontando l'eternità. Lo guardavo e lui mi parlava, nella mia anima un verso si è stampato come fosse di caratteri di fuoco: "il buoi della notte, un albero spoglio". In questo c'era il tutto. Quei rami ti dividevano dall'infinito, non ti permettevano di raggiungere l'universo, eppure proprio nel dividerti, nell'impedirti l'impresa, ti rivelavano la presenza di quel qualcosa. Era là e tu ora lo sapevi perché vedevi quei semplici rami, ma non potevi, non potevi... E così nel tuo cuore si addensava il dolce amore dell'impossibile che ti è tanto caro perché è così amaro. La tua vita continuava, il mondo scorreva e tu con lui, e l'albero solo in quel silenzio doveva essere abbandonato per sempre. Un ultimo sguardo, un addio, come quello di due innamorati che sanno che si stanno lasciando per sempre. È un momento che dura una vita e sembra un secondo. Ancora qualche passo e lo sguardo si perde avanti, l'albero non c'è più e con lui anche l'infinito è morto.

"il film è stato bello, pensi che ci sia qualcosa da mangiare? Mi è venuta fame!" "Sì, credo di sì!" Non riesci a rispondere altro, la tua mente è ritornata in questa dimensione, ma tu? Tu non puoi, sei rimasta legata. Ora sai che si può sognare, che lassù c'è qualcosa di affascinante e misterioso. Hai riscoperto il dono di stupirti, la gioia di vedere dove sembra esserci solo buio, di sentire dove c'è solo silenzio. Perché è proprio in quella dolce melodia del silenzio che si liberano i mille pensieri degli uomini e delle donne che cercano risposte, che raccontano la loro esistenza. E da allora nel guardare il volto assorto di un innamorato, lo sguardo attento di una ragazza che legge, negli occhi tristi di una donna che pensa, sento la voce di quell'albero che mi sussurra "nel buio della notte..." e comprendo che ognuno di noi è un infinito inesplorato che avrebbe bisogno dei crudi rami di un albero per essere scoperto.